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Perché proprio gesuita?
Sono nato a Aquileia, in Friuli nel 1974. È lì che è nata la mia scelta.
Tra chiacchierate ed incontri con amici ed amiche, lo sport, la scuola, le attività in parrocchia, ho sentito a diciotto anni il desiderio di giocare tutto me stesso in un grande ideale, il sogno da realizzare in una vita: seguire Gesù, nel sacerdozio, nel servizio agli altri. È così che mi sono sentito amato e ho voluto amare.
Desideri di pienezza, di totalità, di realizzare il sogno di Dio, percependo di poter essere anche io, nonostante le fragilità e debolezze, un suo collaboratore felice… e allora i gesuiti!
Perché i gesuiti? Perché di questa vita pensavo di poter amare ed ora amo la continua tensione tra preghiera e servizio, tra l’essere ed il fare, tra la cura di una persona in particolare e l’attenzione ai grandi numeri, tra l’amore dato a una città, ad un paese e gli orizzonti universali di una realtà della Compagnia di Gesù che è mondiale, tra la cura di una comunità e la passione nel cammino della Chiesa. Una vita segnata dalle tensioni, ognuna capace di farti uscire da egoismi e narcisismi …
Certo non è mai una situazione facile da vivere. Aver cura di se stessi e contemporaneamente degli altri è possibile solo se trovi fuori di te, ma poi scopri che è proprio quello il tuo intimo, il centro di unificazione: Gesù Cristo. È Lui che ho voluto seguire, ed è Lui (nella Parola, nei Sacramenti, nei fratelli) che t’insegna quotidianamente a distribuire le forze, i talenti che hai ricevuto.
È la Compagnia di Gesù, i gesuiti, che già nel nome e poi nella vita mi permettono di vivere tutto questo.
Ho compiuto regolarmente il mio iter formativo nella Compagnia di Gesù: noviziato a Genova, filosofia a Padova, magistero a Roma, teologia tra Roma e Napoli. Assieme ad altri giovani, con i quali oggi possiamo ringraziare il Signore per l’amicizia instaurata e la missione che condividiamo… il centuplo…
Nel 2005 a 31 anni sono stato ordinato sacerdote. È lì che ritengo la mia scelta sia diventata la vocazione. È lì che il Signore e la Chiesa mi hanno scelto sacerdote.
In questi anni, proprio negli anni di maggiore attività, ho scoperto mie debolezze, ostinazioni, ma proprio la responsabilità ed il servizio agli altri in particolari ai giovani, ogni giorno mi costringe a compiere umilmente un passo in avanti. È il magis d’Ignazio di Loyola, la capacità di rimettersi continuamente in gioco per servire sempre meglio il fratello che mi sta accanto …
Ed è forse per questo motivo, che i gesuiti oggi mi hanno affidato il compito di Responsabile Nazionale del MEG Italia ed il Delegato del P. Provinciale per la Pastorale Giovanile, perché io possa responsabilmente sempre meglio servire i ragazzi, i giovani e così crescere anche io.
La mia residenza è la comunità di San Saba a Roma, ma ho il grande dono, visto i miei incarichi, di girare continuamente l’Italia … vi assicuro che dappertutto vedo un paese meraviglioso abitato da persone fantastiche…
In tutta questa vita, nelle sue consolazioni e nelle sue desolazioni, mi guida oggi una frase di un mio confratello gesuita francese P. Teillhard de Chardin:
Noi ci trascineremo dietro, fino in fondo, incompiutezze ed incoerenze:
l’essenziale è aver trovato il centro di unificazione, Dio,
e di aver lealmente tentato in vita di farlo regnare in noi.
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